GIULIANOVA – Sarà inaugurata domani, sabato 16 novembre, nella Sala comunale ‘Buozzi’, nel centro storico di Giulianova, la mostra di pittura di Gaspare Mutolo, collaboratore di giustizia ed ex boss di Cosa Nostra, detenuto a Teramo a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Le opere di Mutolo saranno esposte fino a domenica 24 novembre nel Loggiato “Riccardo Cerulli” sotto piazza Belvedere.
La mostra, organizzata dalla "RespirArt gallery" e dal Polo Museale Civico con il patrocinio del Comune di Giulianova, è nata su impulso di Fioravante “Gabriellino” Palestini ed è curata da Maria Santamaria, che da anni segue e promuove l’attività artistica di Mutolo. All’inaugurazione interverranno Sirio Maria Pomante, direttore tecnico-scientifico del Polo Museale Civico, il giornalista di “Repubblica” e scrittore Gabriele Romagnoli (autore del libro ‘Senza fine. La meraviglia dell’ultimo amore’, edito da Feltrinelli, dove si parla dello stesso Mutolo e Palestini), Gianpiero Di Candido assessore alla Cultura di Giulianova, l’artista Fabrizio Sclocchini, la curatrice Maria Santamaria e il giornalista e critico letterario Simone Gambacorta. La serata sarà allietata dalle musiche della violinista Snezana Nena Tintor.
Gaspare Mutolo è nato a Palermo nel 1940. Dopo essersi pentito all’inizio degli anni Novanta, è libero e vive sotto protezione. Non può mostrare in pubblico il proprio volto per motivi di sicurezza. Interverrà all’inaugurazione con un collegamento telefonico dalla località segreta ove vive sotto nuova identità.
“Il nome di Gaspare Mutolo – spiega la curatrice Maria Santamaria – rievoca uno dei periodi più tristi della storia del nostro paese, egli era infatti noto alle cronache come ‘uomo d’onore’ vicinissimo alle figure di Salvatore Riina e Rosario Riccobono. Nel 1991, dopo l’incontro con il giudice Giovanni Falcone, Mutolo decide di collaborare con la giustizia; le sue rivelazioni saranno determinanti per le indagini successive, tanto che ancora oggi Gaspare Mutolo è considerato uno dei pochi testimoni attendibili a dare un importante contributo alla lotta contro la mafia, cambiando radicalmente la propria vita”.
Dopo essere divenuto collaboratore di Giustizia, con rapporti molto stretti con i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Gaspare Mutolo ha trovato nella pittura l’emblema di quella metamorfosi che lo ha portato a diventare un uomo-simbolo della lotta alla mafia. Su di lui è da poco arrivato nelle librerie il volume di Anna Vinci dal titolo ‘La mafia non lascia tempo’ (Chiarelettere), nel quale Mutolo – fra l’altro – dichiara: “Sono un sopravvissuto. Sono la memoria orale della mafia”.
“La storia di Mutolo e il desiderio, forte e vivo, di combattere la stessa organizzazione criminale che un tempo è stata la sua famiglia, si leggono sulle tele che ospiteremo a Giulianova – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Giulianova Giampiero Di Candido – il linguaggio dell’arte da secoli si fa portavoce di importanti battaglie. In questo caso diventa simbolo di lotta alla Mafia e di riscatto”.
Nel corso degli anni, il riscatto di Mutolo attraverso l’arte (che si è sviluppato in un tutt’uno con il suo intenso percorso di pentitismo) ha conosciuto diverse tappe sotto forma di mostre, con esposizioni a Savona, Torino, Perugia, Roma, Bari, Palermo, Alghero, Macomer e Foggia.
In occasione delle mostre, Mutolo ha voluto generosamente destinare una parte del ricavato della vendita delle opere al sostegno di alcune Onlus come per esempio ‘Funima International’, che si occupa di bambini sudamericani in condizioni di disagio.